La diminuzione delle nascite nel territorio nicosiano potrebbe mietere un’altra vittima. È notizia che l’Ambito Territoriale Scolastico di Caltanissetta-Enna, nel predisporre il piano per l’attivazione delle classi e la dotazione organica nel Comune di Nicosia per l’anno scolastico 2023/2024 si accinga a a non attivare una classe per la scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “Carmine”. Questa scelta comporterebbe la soppressione della pluriclasse presso la frazione di Villadoro, dove attualmente per l’anno in corso frequentano 13 ragazzi i quali fruiscono anche del tempo prolungato.
Se pure è vero che dal prossimo anno scolastico si registrerà presso la frazione una contrazione del numero di iscritti alla scuola secondaria di primo grado (5 alunni andranno in terza e 3 in prima), è altrettanto vero che dall’anno ancora successivo (2024-2025) gli iscritti alla prima classe saranno in totale 9. Questa mancata autorizzazione della terza classe/pluriclasse a Villadoro comporterebbe il trasferimento degli alunni di prima e di terza a Nicosia, pregiudicando, altresì, il radicamento della nuova prima classe per l’anno 2024-2025.
Villadoro dista da Nicosia circa 18 km ed è collegata da una strada provinciale in pessime condizioni; alla sezione staccata della frazione afferiscono anche studenti della vicina Cacchiamo (frazione di Calascibetta distante circa 4 km.). Costringere i giovani villadoresi della scuola secondaria di primo grado a trasferirsi a Nicosia li priverebbe della possibilità di continuare a fruire del tempo prolungato attualmente in atto, in quanto il rientro alle ore 16 presso la frazione risulterebbe impedito dall’assenza di un servizio di trasporto scolastico per quell’ora. Ne deriva che questi studenti e le loro famiglie saranno costretti ad affrontare dispendiose trasferte giornaliere con immensi sacrifici per i giovanissimi studenti e rinunciare al tempo prolungato, ovvero dovranno abbandonare Villadoro così contribuendo a spopolare ulteriormente le zone interne già martoriate e abbandonate a loro stesse.
Certamente più rispettosa della comunità locale e del diritto allo studio dei giovani cittadini villadoresi si appalesa l’autorizzazione della terza classe/pluriclasse con alunni di prima, anziché la soppressione che costringerà quegli studenti ad allontanarsi, disicentivandoli alla resilienza che oggi è tanto sbandierata come obiettivo di politica sociale dei territori interni.
Non appena ricevuta la notizia l’amministrazione comunale di Nicosia ed in particolare il sindaco Luigi Bonelli e l’assessore alla Pubblica istruzione, Gianfranco Castrogiovanni, hanno scritto all’assessore regionale Girolamo Turano e al dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Filippo Ciancio per chiedere l’autorizzazione della classe terza/pluriclasse della Scuola secondaria di primo grado a Villadoro. Mercoledì 29 marzo una delegazione con il sindaco Bonelli, il vice sindaco Anna Maria Gemmellaro e l’assessore Gianfranco Castrogiovanni incontreranno a Palermo l’assessore regionale Girolamo Turano per illustrare la situazione e tentare di salvare dalla soppressione la pluriclasse.
L’amministrazione comunale di Nicosia scrive all’assessore “… Chi scrive si rende perfettamente conto che i numeri appena esposti parrebbero non soddisfare gli standards vigenti, ma il tema dell’istruzione – specie nell’ambito delle zone interne non può essere approcciato con un atteggiamento di tipo meramente ragionieristico che trascuri il contesto socio-culturale nel quale si deve intervenire. La contrazione dell’offerta formativa che deriverebbe dalla mancata autorizzazione della classe si pone in aperto spregio con i diritti della Comunità Villadorese e, in particolare, con il diritto dei giovani della Frazione di accedere all’istruzione alle medesime condizioni di tutti i Cittadini Italiani”. E ricordano all’assessore Turano ed al dirigente dell’Usr che “Quello all’istruzione è un diritto costituzionalmente garantito, ed infatti l’art. 34 Cost, sancisce che “la scuola è aperta a tutti i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto a raggiungere i gradi più alti degli studi”. L’articolo 3 della Carta fondamentale pone il principio di eguaglianza e stabilisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge… E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del Paese“.
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