Nella mattinata del sabato 13 aprile, a Sperlinga è stato condotto in processione il “Padre delle Grazie”.
Si tratta di un crocifisso in legno policromo realizzato nella metà del XVIII secolo da un tardo seguace di fra Umile da Petralia (Giovanni Francesco Pintorno. Petralia Soprana, 1601 – Palermo, 1639).
Viene conservato presso l’altare maggiore della chiesa sperlinghese dedicata a Sant’Anna, annessa all’ex cenobio degli Agostiniani scalzi, e viene portato in corteo solo per impetrare grazie eccezionali e straordinarie.
Il Padre delle Grazie dal viso sanguinante, incorniciato da barba e capelli accuratamente scolpiti, mostra sul corpo muscoloso ematomi e lividi . Gli occhi sono spenti e la bocca socchiusa. Questi stilemi espressivi erano ricorrenti nelle opere di Fra Umile da Petralia, ma dalle opere del maestro il “Padre delle Grazie” si differenzia per diversi elementi, come per la ferita al costato che appare quale piccolo squarcio o per il sangue che sgorga che è modesto rispetto al copioso fiotto dei Cristi pintorniani.
L’evento, dopo ottant’anni , è stato ripetuto per implorare la pioggia in un periodo di grave scarsità idrica. Su richiesta di allevatori e agricoltori, la processione è stata accompagnata dalla benedizione delle campagne.
La figura del Padre delle Grazie da un lato simboleggia la speranza e la ricerca di intercessione divina per ottenere grazie particolari, dall’altro rappresenta la consapevolezza delle difficoltà tangibili, come la carenza di pioggia, e la volontà di agire per affrontarle attraverso la preghiera e la ritualità. La tensione tra fede e realtà materiale si riflette nella pratica religiosa, che cerca di mediare tra il divino e l’umano, tra speranza e necessità concrete.
Maria Teresa La Via
Maria Teresa La Via, giornalista nata a Nicosia, attuale direttore di TeleNicosia