A Cerami l’addizionale comunale Irpef è una telenovela infinita

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Addizionale comunale Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche), siamo nuovamente punto e daccapo.

Vanificando un precedente deliberato sopprimente la sovrimposta locale sul reddito, i contribuenti cittadini ceramesi sono tenuti a versare l’aliquota d’imposta, già vigente in anni pregressi, stabilita nella misura dello 0,8% che si applica al reddito complessivo determinato ai fini dell’Irpef nazionale.

La tassa, rimossa dal precedente Consesso civico, con i voti a maggioranza dei 3 consiglieri del gruppo d’opposizione (“Impegno comune per Cerami”) e dei 2 consiglieri indipendenti, verrebbe reinserita nell’esercizio del bilancio 2023, con un valore di incasso presunto di circa 85.000,00 euro.

L’imposizione fiscale addizionale di certo non esalta i contribuenti, i meno abbienti, le famiglie in difficoltà, alle prese con tasse e balzelli, nuove aliquote, caro bollette e rincaro di ogni genere di consumi.

Nondimeno, l’amministrazione comunale del riconfermato sindaco, Silvestro Chiovetta, e la sua nuova maggioranza (“Sempre oltre”) hanno sostenuto la scelta di mantenere l’addizionale Irpef, “per garantire ─ha chiarito il sindaco stesso, in seduta assembleare─ la salubrità dei conti dell’Ente”, il rispetto degli equilibri economico-finanziari della cassa comunale”.

Questa la giustificazione, la motivazione principale, oltre profili di illegittimità supposti (!), che ha ispirato e accompagnato la recente risoluzione con cui, il 13 luglio scorso, i neo acclamati consiglieri di maggioranza (“Sempre oltre”) hanno deciso di annullare, in autotutela, il provvedimento, n. 10 dell’8 maggio 2023, adottato dal precedente Consiglio Comunale, concernente la “Abrogazione addizionale comunale Irpef”, contro la cui abolizione pende anche un’impugnativa innanzi al TAR.

La proposta all’ordine del giorno, valevole a ripristinare la già vigente imposizione addizionale, è stata presentata e illustrata dall’assessora al bilancio, Michelina Cavaleri, ed è passata con i voti favorevoli dei 7 consiglieri di maggioranza (gruppo “Sempre oltre”). Ha dissentito e votato contro il gruppo dei tre consiglieri di minoranza (“Amiamo Cerami”).

Di riflesso, il malcontento tra la popolazione non manca: “Una tassa con un bilancio in positivo, desunto dal conto consuntivo 2022, non ha senso, hanno commentano esponenti della vita politica ceramese. Farebbe bene l’amministrazione, che nella formulazione delle previsioni compatibili con gli obiettivi prefissati e con l’equilibrio tra entrate e spese, si adoperasse a reperire tra le pieghe del bilancio di prossima adozione altre poste sostitutive all’odioso tributo addizionale, tagliando spese inutili e superflue anziché tartassare i cittadini”.

Carmelo Loibiso


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