Si sono svolti a Capizzi, come ogni anno, i festeggiamenti in onore di San Giacomo Apostolo Maggiore, protettore del piccolo centro dei Nebrodi, la festa è molto sentita da tutti i capitini ed è celebre in tutta la Sicilia, ogni anno attira migliaia di turisti e fedeli.
Il 26 luglio si svolge la processione di San Giacomo, dalle prime ore del pomeriggio i fedeli assistono alla particolare cerimonia del prelievo della statua del Santo dall’altare maggiore per essere portata fino al fercolo, accompagnata da canti e grida di gioia.
Alle 18 uno dei momenti più attesti della celebrazione, l’uscita dal Santuario, accompagnata da musica, canti e spari di mortaretti, migliaia i fedeli che attendono questa uscita suggestiva e molto sentita dal popolo capitino al grido di “viva Diu e San Iapucu”
Inizia così la processione tra le strette e suggestive vie capitine, sempre tra ali di folla, durante il tragitto, vengono donate al Santo, tovaglie ricamate, provole e offerte in denaro.
Il momento più suggestivo della processione del 26 luglio sono i cosiddetti “miracoli”, un antico rito che consiste nel far sbattere la vara con San Giacomo contro un muro dove un tempo probabilmente sorgeva una moschea. Questo rito sta a simboleggiare la vittoria del cristianesimo.
Dopo il rito dei “miracoli” la processione continua e termina in serata con i tradizionali giochi pirotecnici ed il ritorno del fercolo di San Giacomo nel Santuario.
Enorme la folla che segue quest’ultima parte della processione sentita da tutto il popolo capitino e accompagnata dall’inno a San Giacomo.
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