Rinvio a giudizio per il colonnello Saverio Lombardi: è quanto emerso nel corso dell’ultima udienza del processo contro don Giuseppe Rugolo, il prete arrestato lo scorso aprile per violenza sessuale su minori.
L’accusa mossa dalla procura di Enna nei confronti del colonnello è di tentativo di induzione indebita a dare o promettere utilità. Si tratta di un ulteriore filone d’inchiesta che si apre, dopo quello principale, relativo alle accuse di violenze mosse nei confronti del giovane prete sotto processo.
Il colonnello Saverio Lombardi all’epoca ricopriva la carica di comandante provinciale dei carabinieri, oggi si trova a Lecce come capo ufficio del personale.
La notizia è emersa nel corso dell’udienza del 10 marzo, che si celebra presso il Tribunale di Enna, contro il prete Giuseppe Rugolo, agli arresti domiciliari dal 27 aprile dello scorso anno, per violenza sessuale a danno di minori.
Nel corso dell’udienza sono stati sentiti gli ufficiali di polizia giudiziaria che hanno confermato che il colonnello Lombardi avrebbe consigliato al vescovo Rosario Gisana di cambiare avvocato per un presunto coinvolgimento di questo in indagini per associazione mafiosa, in cambio dell’appoggio del prelato per diventare cavaliere del Santo Sepolcro. È il colonnello Lombardi a chiamare il vicario del vescovo, Nino Rivoli, e annunciare una sua visita per la vicenda Rugolo. Lombardi si sarebbe recato di sera ed in borghese all’episcopio. Il fatto sarebbe stato confermato dallo stesso vescovo Gisana durante una sua convocazione in procura.
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