Apertura d’anno accademico coi fuochi di artificio, tanto per usare una metafora, quella della Kore di Enna. Presente, difatti, un ospite di eccezione, ovvero il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Presente, inoltre, il ministro dell’Universitá e della Ricerca Maria Cristina Messa. Ad accogliere Mattarella, il presidente della Kore, professore Cataldo Salerno, che, con poche semplici parole ha tratteggiato i fiori all’occhiello dell’Ateneo ennese, come i simulatori di volo e di terremoto, nonché la neonata facoltà di Medicina e chirurgia.
Va ricordato che Salerno raccoglie i frutti di un certosino lavoro trentennale svolto con grande umiltà per costruire pietra su pietra, quella che oggi è diventata una colossale realtà nella martoriata Enna, ove rappresenta, non senza osteggiamenti tendenziosi, l’unico motore di sviluppo. E non ha mancato di sottolineare ciò anche il rettore Giovanni Puglisi, quando ha parlato del contenzioso con il Comune che è in atto per la realizzazione dell’edificio che dovrebbe accogliere centinaia di studenti, ubicato dove era la vecchia chiesa di Sant’Anna. Puglisi, che vanta un’amicizia quarantennale con Mattarella, ha sottolineato come il mito siciliano, (riferendosi a Kore) sia diventato icona dell’Italia onesta e coraggiosa. Il rettore ha evidenziato, inoltre, come la Kore sia una realtà inclusiva e tollerante in un momento storico nel quale, purtroppo, assurgono alla cronaca i femminicidi, l’omofobia e il fenomeno mafioso, non mancando di ricordare come Sergio Mattarella sia, per la sua storia personale, un paradigma della lotta alla mafia. E così la Kore, secondo Puglisi, occupa un ruolo fondamentale nell’entroterra siciliano contribuendo a caratterizzare la mediterraneità dell’isola, la cui insularità diviene centralità. Dunque, Enna diventa una Trento del Sud, questo il sogno del rettore. Certo, rimane il problema della localizzazione di alcune facoltà ad Enna alta, onde consentire lo sviluppo pieno dell’indotto universitario.
Struggente la testimonianza di uno studente di 22 anni, Remon Karam, sbarcato otto anni fa a 14 anni a Porto Palo da un barcone. Oggi, grazie ad una borsa di studio, Remon si è ben integrato nella società italiana e il suo sogno oltre quello che sta concretizzando, ossia il laurearsi in Lingue per la Comunicazione Interculturale, è quello di ottenere la cittadinanza italiana.
Breve e significativo il discorso del Presidente della Repubblica che subito dopo è ripartito in elicottero dall’eliporto della Kore dove era giunto . “Il ruolo di questo ateneo all’interno della Sicilia è fondamentale. Questo territorio ha molte potenzialità per contribuire a costruire il futuro del nostro paese sulla base della competenza e della cultura” E non ha mancato di sottolineare come la scienza sia stata importante nella guerra al Covid: “Senza la straordinaria risposta della comunità scientifica internazionale il mondo sarebbe oggi in ginocchio davanti alla pandemia. Parte importante ha avuto la collaborazione internazionale e l’integrazione da parte degli stati nel fronteggiare Il nemico comune che mette a rischio il genere umano”.
Mario Antonio Pagaria
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