Barrafranca, la villa confiscata al boss diventa hub vaccinale

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Riaprono le porte della villa del capomafia barrese per intensificare la campagna vaccinale.

A Barrafranca, dopo anni di mancato uso, arriva un forte segnale di presenza delle Istituzioni.

Come noto, con decreto del 16 aprile 2021 il Presidente della Repubblica ha affidato per 18 mesi la gestione del Comune alla Commissione prefettizia attualmente operante, all’esito dell’azione ispettiva della Commissione di accesso che ha concluso la propria attività di verifica con il deposito di una corposa relazione finale, dalla cui analisi il Prefetto di Enna ha consegnato nelle mani del Signor Ministro dell’Interno una motivata proposta di scioglimento degli organi comunali elettivi.

Barrafranca Villa Bevilacqua 1Dallo studio delle risultanze è emerso uno scenario di relazioni e connivenze tra i vertici dell’amministrazione comunale e la storica famiglia dei Bevilacqua, che di fatto continuava a condizionare la gestione della cosa pubblica orientandola a fini privati e illeciti.

Proprio in tale contesto, evidente segnale di mala administration è stato il mancato riuso per fini sociali della villa del boss barrese Raffaele Bevilacqua, sebbene l’immobile fosse stato consegnato al Comune già il 27 febbraio 2014, oltre 7 anni fa.

Invero, è emersa l’inerzia dell’Amministrazione comunale e dei funzionari incaricati nella gestione dell’immobile e nella stesura della documentazione essenziale alla realizzazione del progetto Casa di Accoglienza per donne vittime di violenza, nonostante fossero stati addirittura portati a termine i lavori di ristrutturazione il 28 aprile 2016, con una spesa di € 600.000,00, sostenuta con accesso a fondi pubblici.

Sin dai primi giorni di lavoro della predetta commissione, il Prefetto di Enna ha agevolato un’intensa interlocuzione con Istituzioni e operatori del Terzo Settore per riconvertire a fini leciti l’impiego dell’immobile confiscato.

Proprio all’esito di tale ricognizione di intenti, in attesa della pubblicazione del bando per la destinazione a fini sociali del bene, è stata avviata un’intesa con l’ASP di Enna per impiegare temporaneamente l’immobile a hub vaccinale anche in adesione all’esigenza manifestata dalla Regione Siciliana di intensificare il piano delle vaccinazioni, previo screening della popolazione che non ha ancora ricevuto nessuna dose.

La destinazione è apparsa sintesi ottimale tra diverse spinte: da un lato manifestare un forte e deciso segnale di presenza delle Istituzioni sottraendo il bene a trasandatezza e incuria nonché a pericolo di vandalizzazione, dall’altro assicurare un uso a vantaggio della collettività attraverso la destinazione a centro vaccinale proprio in un momento in cui lo stato emergenziale proprio nel Comune di Barrafranca – sottoposto a misure maggiormente restrittive con l’istituzione della zona arancione fino al 2 settembre p.v. (o.c.u. n. 85 del 22 agosto 2021) – è tutt’altro che rientrato.

 

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