Il dispositivo messo in campo dai carabinieri del Comando provinciale di Enna per il fine settimana di Ferragosto è stato corposo e teso alla prevenzione.
Numerose le pattuglie su strada, per assicurare rientri sereni e senza incidenti con un gran numero di persone e mezzi controllati, e le pattuglie in borghese per accertare, nelle piazze locali, il proseguo delle serate estive senza intoppi.
In tale contesto sono stati organizzati anche attività specifiche con il personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Enna che, con la collaborazione dei carabinieri di Regalbuto, nell’ambito di servizi preventivi volti al contenimento-diffusione del covid-19 in ambito lavorativo, hanno effettuato dei controlli presso alcune aziende del territorio.
Le verifiche hanno permesso di accertare che, presso un agriturismo, anche se erano rispettate le norme sanitarie relative al contenimento-diffusione del covid-19, non erano rispettate quelle in materia di lavoro. I carabinieri hanno verificato che su 6 dipendenti, 5, di cui un minore, risultavano non regolarmente assunti presso la struttura.
Il giovanissimo lavoratore, un rumeno di 16 anni, che non solo non aveva assolto l’obbligo scolastico, ma non aveva sostenuto, ovviamente, neanche la visita medica di idoneità al lavoro, operava, quale cuoco, già dal 30 giugno, lavorando per più delle previste 8 ore giornaliere che, alcune volte, avevano interessato anche l’arco orario notturno. Ulteriori accertamenti hanno permesso di verificare che la madre è percettrice del reddito di cittadinanza.
Presso la struttura collaboravano, solo in occasione del Ferragosto già iniziato, secondo quanto dichiarato dagli stessi lavoratori non in regola, un cuoco, pensionato di 66 enne, 2 addetti alla sala di 23 e 36 anni, percettori entrambi del reddito di cittadinanza e un lavapiatti 36 enne rumeno.
Alla titolare dell’agriturismo è stata quindi elevata la maxisanzione per lavoro nero aggravata per lavoratore in nero percettore del reddito di cittadinanza, omessa tracciabilità delle retribuzioni dei lavoratori, omessa visita medica, lavoro notturno e straordinario per il minore. Durante l’attività di accertamento i militari si accorgevano, inoltre, dell’istallazione di telecamere idonee al controllo a distanza dei lavoratori, impianto installato senza la prescritta autorizzazione dell’Ispettorato territoriale del Lavoro.
Per i lavoratori percettori del reddito di cittadinanza verrà richiesta all’INPS la valutazione dei casi.
I controlli da parte dei militari del Comando provinciale di Enna e del NIL di Enna, d’intesa con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Enna, proseguiranno anche nelle prossime settimane le attività per verificare il rispetto delle disposizioni anti-contagio dal virus covid-19 nei luoghi di lavoro e per il contrasto al lavoro in nero o irregolare nei vari settori economici della provincia di Enna.
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