Dal 6 agosto green pass obbligatorio per accedere a ristoranti al chiuso, palestre, cinema, musei e ancora eventi all’aperto come concerti e concorsi pubblici. In un’estate che doveva servire a ripartire, mettendo in moto l’economia con l’aumento dei consumi, la fruizione di eventi e monumenti e quindi l’aumento del flusso turisti, la certificazione verde cambia le carte in tavola divenendo un’incognita per il futuro.
Queste le dichiarazioni della dirigenza di Confesercenti Enna in trasferta a Palermo, a seguito dell’Assemblea elettiva di Confesercenti Sicilia di ieri, che ha visto la riconferma del presidente uscente Vittorio Messina alla sua guida.
“Imprenditori ed esercenti avremmo dovuto svolgere il nostro lavoro e invece in pochi giorni ci hanno cambiato mansioni, diventando controllori – esordisce Salvatore Manuella, presidente provinciale di Confesercenti – Insomma oltre il danno la beffa, per lavorare dovremo avere a che fare con ulteriori adempimenti. Premetto di essere d’accordo alla vaccinazione ma dopo un anno e mezzo così complessi, dove gli equilibri economici delle nostre aziende sono stati messi in crisi, il Governo ci chiede un ulteriore enorme sforzo, mettendoci in difficoltà. Sarebbe servito ascoltare le nostre istanze, istituire un tavolo tecnico con le parti interessate per concordare come agire e invece si ha la sensazione che sperimentino sulle nostre spalle. Si parla addirittura di sanzioni sino al penale”.
L’estate doveva essere simbolo di ripartenza, fare da traino e dare una boccata d’aria ai ristoratori, ai commercianti, al turismo, al mondo della cultura nonostante gli autobus pieni di turisti stranieri non avrebbero fatto capolinea nella nostra terra. Cosa succederà dal 6 agosto in poi? Nel 2020 hanno chiuso più di 100 mila imprese, spesso microimprese a conduzione familiare. Questo vuol dire che mediamente hanno perso il loro reddito tre persone.
“In Italia negli scorsi dieci mesi sono stati effettuati circa 300 mila tamponi giornalieri per un totale di 90 milioni di tamponi, utili solamente per monitorare i contagi. E se invece, in Italia, si facessero tamponi a tappeto e si procedesse con le istituzioni di “zone bianche” chiudendo i confini comune dopo comune a macchia d’olio?” L’accesso e viceversa la fuoriuscita dai comuni sarebbero consentiti solo con green pass, così da buttare letteralmente fuori il virus dal nostro Paese. Non servirebbero più né tamponi né ristori dallo Stato. Insomma una soluzione definitiva”, è questa la provocazione fatta da Santo Li Volsi, direttore di Confesercenti Enna al governo regionale e nazionale.
Il confronto è appena cominciato e l’attenzione di Confesercenti è massima sull’argomento “pertanto – continua il presidente Manuella – chiediamo ai nostri iscritti ma soprattutto clienti di collaborare, di munirsi di certificazione e mostrare autonomamente il green pass senza trasformarci in vigilanti”.
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