Il sindaco di Lampedusa: “Dolore e rabbia per il nuovo naufragio”. Il piccolo Joseph sarà sepolto sull’isola

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PALERMO – “Anche Lampedusa piange le vittime di questo ennesimo, drammatico naufragio nel Mediterraneo. Vedere arrivare sulla nostra isola due donne soccorse in mare, una incinta e l’altra che piangeva il proprio bambino annegato, provoca rabbia, dolore, ed una profonda tristezza“. Lo dice Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, a proposito del naufragio di migranti avvenuto ieri in acque Libiche.

A bordo del gommone che è affondato c’erano circa 100 persone: nonostante i soccorsi effettuati da Open Arms, sei di loro sono morte in mare, fra queste anche un bambino di pochi mesi, Joseph, la cui salma è stata portata a Lampedusa, dove sarà sepolta.

“Di fronte ad eventi terribili come questo – aggiunge Martello – l’opinione pubblica si commuove e si indigna, ma a questa reazione non segue un passo conseguente della Comunità europea sulla necessità di garantire la sicurezza nel Mediterraneo e si continua a scaricare sui territori di confine il peso maggiore della prima accoglienza. Alla vigilia della definizione del nuovo Patto Ue sulle migrazioni e sul diritto d’asilo – ancora Martello – chiediamo alle istituzioni comunitarie di valutare con la dovuta attenzione il ‘Global Compact for Migration’, il documento delle Nazioni unite che indica i principi per una migrazione ‘ordinata, regolare e sicura’. Solo con flussi migratori regolati attraverso il coinvolgimento di tutti gli Stati membri – conclude – si potranno evitare altre vittime innocenti“.

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