Statale Nord-Sud, il Circolo PD di Nicosia incontra il segretario regionale Antony Barbagallo

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Il 10 giugno una delegazione del circolo PD di Nicosia, composta da Antonello Catania e dai consiglieri comunali Sigismundo Li Volsi e Domenico Scavuzzo, ha incontrato a Palermo il neosegretario regionale democratico Anthony Barbagallo, per porre alla sua attenzione la necessità del completamento della S.S. 117 Nord-Sud ed in particolare lo sblocco dei lotti C1, C2, e C3, i quali collegano Nicosia allo svincolo Mulinello A19 e alla S.S. 192.

Il segretario Barbagallo ha dichiarato alla delegazione nicosiana: “Il completamento dell’importante arteria stradale deve essere considerata una priorità politica da tutti e anche dal governo nazionale, per dare una risposta, attesa da decenni, alle popolazioni della provincia di Enna e delle zone interne della Sicilia. I territori interessati dall’attraversamento dell’importante arteria hanno la necessità di uscire dall’isolamento viario in cui si trovano per sperare in un rilancio economico che possa coinvolgere anche le nuove generazioni, oggi costrette in gran parte ad emigrare per rendere più sicuro il loro futuro”.

Il segretario del PD ha comunicato, inoltre, alla delegazione che l’ANAS ha già affidato l’incarico per la progettazione dei lotti C1, C2 e C3, anche al fine di poter effettuare una comparazione tecnica ed economica con il progetto definitivo e appaltabile redatto nel 2012 dalla società RPA di Perugia, costato 12 milioni di euro e poi considerato troppo oneroso, dopo che la stessa ANAS nel marzo 2014 avviava a conclusione la procedura di dichiarazione di pubblica utilità.

La delegazione nicosiana ha posto la necessità che la comparazione progettuale deve avvenire in tempi brevi, affinché i governi nazionale e regionale e l’ANAS facciano subito la scelta, con l’approvazione di un nuovo APQ, che soddisfi, però, le esigenze infrastrutturali dei territori interessati, i quali non possono più accettare di vivere ancora nella marginalità e di essere considerati di serie B rispetto alle aree a maggiore densità di popolazione. Gli abitanti delle aree interne della Sicilia che sperano ancora nel completamento dell’importante opera, non possono rinunciare ai loro diritti fondamentali e soprattutto a quello di non poter continuare più a vivere dove sono nati.

 

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