Gli agenti della Sezione di Polizia Giudiziaria aliquota Polizia di Stato della Procura della Repubblica di Enna hanno tratto in arresto il 63 enne C.R., a seguito di un’ordinanza di esecuzione per la carcerazione emessa dalla Procura della Repubblica.
Il 15 gennaio 2020, infatti, la Suprema Corte di Cassazione ha rigettato, in quanto ritenuto inammissibile, il ricorso presentato dall’uomo avverso la sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta, che aveva confermato integralmente la sentenza emessa dal G.U.P. presso il Tribunale di Enna.
I tre gradi processuali hanno sancito, definitivamente, la fondatezza del consistente quadro probatorio emerso dalle indagini svolte nel 2016 dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato, che ha operato su precise direttive e indicazioni della Procura della Repubblica di Enna, e che aveva documentato 187 episodi di peculato, oltre a diversi casi di interruzione di pubblico servizio e vari reati di falso.
Gli agenti, avuta l’ordinanza da parte della Procura della Repubblica di Enna, hanno rintracciato l’uomo nel pomeriggio del 16 gennaio e, dopo le formalità di rito, lo hanno associato presso la Casa Circondariale di Enna, dove dovrà scontare una pena residua di 6 anni, un mese e 18 giorni di reclusione.
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