Piazza Armerina, la Polizia di Stato arresta una persona condannata per estorsione nei confronti di un anziano

BONAFFINO Alessandro cl 1949
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Nel pomeriggio del 7 novembre gli agenti del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina hanno arrestato il 70 enne Alessandro Bonaffino,  residente a Piazza Armerina, riconosciuto colpevole del reato di estorsione nei confronti di un pensionato, nonché di favoreggiamento della prostituzione, fatti commessi nel 2010.

La vicenda si riferisce a un episodio di estorsione, risalente al mese di luglio 2010, in cui era rimasto vittima un anziano gelese, sui quali avevano indagato gli agenti del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina. Il Bonaffino, inizialmente, aveva avvicinato un pensionato, incaricandolo di un lavoretto artigianale. Invece di pagargli la somma precedentemente pattuita, gli presentava una donna con la quale l’anziano avrebbe potuto intrattenere una relazione sentimentale.

La donna, a sua volta, dopo alcuni incontri, pretendeva il pagamento per il tempo trascorso con il pensionato ma questi, credendosi vittima di un equivoco, si rifiutava. A quel punto cominciavano le minacce, anche di morte, da parte del Bonaffino, qualora l’anziano non avesse pagato il dovuto.

La vittima, pressata insistentemente, decideva pertanto di recarsi in Commissariato per sporgere formale denuncia. I poliziotti, con la predisposizione di servizi di osservazione e pedinamento, coglievano in flagranza di reato Bonaffino, mentre, con minaccia di morte, stava facendosi consegnare del denaro dalla vittima che, poco prima, aveva riscosso la pensione presso l’ufficio postale, arrestandolo.

Le varie fasi del relativo processo penale si concludevano con l’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Caltanissetta.

Gli agenti del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, ricevuto il provvedimento, si mettevano subito alla ricerca del condannato e, attraverso la perlustrazione dei possibili luoghi frequentati dallo stesso, lo rintracciavano nei pressi della sua abitazione.

Ultimati gli adempimenti di rito, lo accompagnavano presso la Casa Circondariale di Enna, per l’espiazione della pena residua di tre anni, tre mesi e 23 giorni di reclusione, oltre al pagamento della multa di 900 euro e la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

 

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