Musica Ribelle Aleteia unico gruppo italiano tra i finalisti. Sono saliti sul palco di piazza Università a Catania a cantare la storia di Yusuf, che non aveva mai visto il mare e per dire “no” ad ogni forma di razzismo. Pochi giorni fa l’Aleteia ensemble di Musica Ribelle, la scuola di musicoterapia fondata da Tullio Scrimali e made in Enna, si è esibita con il favore di giuria e pubblico per la finalissima della prima edizione italiana del talent show “Refugees got talent”, organizzata dalla Rete del Rifugiato e da Unhcr Italia in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, l’appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Con l’inedito “Dall’altra parte del Mare” gli studenti-musicisti di Aleteia insieme al suo fondatore lo psichiatra e psicoterapeuta Tullio Scrimali ed allo studente-cantautore Roberto Mistretta (in arte Cohiba) sono diventati ambasciatori di solidarietà e hanno veicolato messaggi di speranza che si perpetrano anche attraverso il giusto supporto terapeutico che centinaia di rifugiati possono, devono ricevere varcando le porte dell’Italia, dell’Europa.
“Noi come Scuola – spiega il direttore Scrimali – ci occupiamo di rifugiati utilizzando anche la musica come strumento terapeutico per trattare il disturbo post – traumatico da stress del quale sono affetti. Abbiamo infatti realizzato un protocollo specifico psicoterapico e riabilitativo per loro che utilizza la musica, delle tecniche di autoregolazione e consente dunque di bypassare anche la barriera linguistica in virtù della nostra esperienza abbiamo quindi ritenuto buona l’idea di partecipare per raccontare del nostro lavoro e schierarci a favore della fratellanza universale. Abbiamo iniziato come un gioco e invece la canzone che abbiamo scritto è stata accolta dalla commissione con entusiasmo. Gli organizzatori – continua Scrimali – sono stati contenti che sul palco ci fosse una testimonianza anche da parte di organizzazioni che in Sicilia si occupano quotidianamente di rifugiati”.
“Dall’altra parte del mare” Yusuf si aspettava di trovare un mondo meraviglioso ed invece. Invece, dopo aver lasciato la Nigeria, nella traversata del deserto sono morte molte persone a lui care. Poi in Libia ha fatto un anno e mezzo di detenzione, subendo ogni tipo di ingiustizie e violenze. Determinato a raggiungere un “mondo nuovo” è salito a bordo di un barcone, puntualmente affondato. Salvato dalla Marina militare, quando i porti ancora non erano chiusi, è arrivato allo Sprar di Pozzallo, dove i professionisti di Aleteia lo hanno preso in carico. Oggi Yusuf sta bene, lavora ed è un uomo compiuto.
“Siamo saliti sul palco – continua il direttore Scrimali – anche per testimoniare il nostro rifiuto al sovranismo, al razzismo contro la paura del diverso. La musica del resto affratella con un linguaggio universale! E l’Aleteia si affaccia al mondo con continue contaminazioni con ogni tipo di cultura”
Grande successo dunque per Musica Ribelle Aleteia, che si è raccontata in una bellissima serata all’insegna della contaminazione senza frontiere.
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