Il presidente della Regione Schifani ha annunciato che nella manovrina di bilancio all’Ars sarà inserito il cosiddetto “reddito di povertà”, una sorta di una tantum Regionale che si differenzia dal reddito di cittadinanza cancellato dal Governo Meloni.
L’idea però nasce alcuni mesi fa da una iniziativa dell’On. Luisa Lantieri, vice presidente dell’Ars e contenuta in un disegno di legge depositato nello scorso mese di giugno che prendeva il nome di reddito di dignità e prevedeva un sostegno economico dai 200 ai 400 euro ai cittadini bisognosi residenti in Sicilia dai 18 ai 59 anni con determinati requisiti.
La proposta del governatore siciliano adesso punta adesso a formulare un contributo di 5 mila euro in base all’Isee del nucleo familiare.
Per il vice presidente dell’Ars, la misura proposta dal presidente Schifani è giusta. ”E’ chiaro che in un momento difficile come quello che si vive oggi, sottolinea l’on. Lantieri, 30 milioni di euro sono una cifra che non può bastare, ma con il reddito di povertà si possono aiutare tante famiglie bisognose in un momento disastroso. Il lavoro c’è già, ma i lavoratori ad oggi sono sottopagati, e spesso umiliati, per questo rinunciano alle proposte di lavoro. Bisogna vigilare affinchè vengano stipulati contratti equi per dare la giusta dignità ai lavoratori”.
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