Speranza per l’Ancipa: piogge recenti e nuove strategie per affrontare la crisi idrica in provincia di Enna

Diga Ancipa 19102024
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Le recenti piogge hanno portato un barlume di speranza per la Diga Ancipa, simbolo della crisi idrica che affligge la provincia di Enna. Tra il 18 e il 19 ottobre, secondo i dati della Protezione Civile regionale, l’invaso ha ricevuto un apporto di 30,5 millimetri di pioggia, equivalenti a poco più di 41.000 metri cubi d’acqua. Sebbene questo volume rappresenti solo poco più del 20% del consumo settimanale attuale, è un segnale positivo dopo mesi di siccità persistente.

Acquaenna, il gestore idrico locale, sta per introdurre novità significative per migliorare il servizio agli utenti. Dall’inizio del prossimo anno, sarà disponibile una nuova applicazione che permetterà ai clienti di controllare le proprie fatture direttamente da dispositivi mobili o computer, garantendo maggiore trasparenza e facilità di accesso alle informazioni. Inoltre, l’azienda si impegna a emettere bollette bimestrali, abbandonando il sistema cumulativo che aveva creato disagi in passato.

Per far fronte alla scarsità d’acqua, è in corso una vasta campagna di scavo di pozzi in tutta la provincia. Attualmente, tre pozzi completati forniscono circa 8 litri d’acqua al secondo, mentre altri cinque sono in fase di lavorazione e promettono di aggiungere 22,2 litri/secondo. Il piano prevede lo scavo di ulteriori nove pozzi, con la prospettiva di altri quattro in attesa di finanziamento. Complessivamente, questi interventi potrebbero garantire oltre 71 litri d’acqua al secondo, beneficiando otto comuni della zona.

La situazione rimane critica per Enna, Agira, Cerami, Troina, Nicosia, Sperlinga, Calascibetta e Gagliano Castelferrato, che dipendono maggiormente dall’Ancipa. Altri comuni della provincia, come Leonforte, Assoro e Piazza Armerina, godono di una maggiore autonomia grazie a fonti idriche proprie.

Mentre le piogge restano la priorità per risolvere la crisi, emerge la necessità di interventi strutturali a lungo termine. Le autorità regionali dovranno affrontare il problema delle perdite nelle condotte, pianificare nuove infrastrutture e considerare soluzioni innovative come i dissalatori per le provincie che si affacciano sul mare per garantire un approvvigionamento idrico stabile e sostenibile.


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