Nicosia protesta: assemblea pubblica di cittadini e politici contro la crisi idrica – VIDEO

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La sera del 17 settembre, l’aula consiliare del comune di Nicosia è diventata teatro di un’assemblea cittadina carica di tensione. I nicosiani, armati di cartelloni e frustrazione, hanno riempito la sala per protestare contro la nuova turnazione dell’acqua, ora distribuita solo una volta a settimana.

Sotto la moderazione del presidente del consiglio comunale Sigismundo Li Volsi, l’incontro ha visto l’intervento di diverse figure chiave. Il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Annamaria Gemmellaro, affiancata dall’ingegnere Ascenzio Lociuro, nominato recentemente esperto del sindaco per questa problematica, ha illustrato le azioni intraprese dall’amministrazione da maggio, quando la regione dichiarò lo stato di emergenza per siccità. Hanno spiegato gli sforzi per trovare fonti idriche alternative all’Ancipa, da cui Nicosia dipende per l’80% del suo approvvigionamento, mentre per il restante 20% dalle sorgenti del Campanito.

Cinzia Scriffignano, cittadina promotrice della protesta attraverso un gruppo WhatsApp, ha chiesto un ritorno a una turnazione sostenibile di quattro giorni e soluzioni rapide, senza intoppi politici. Antonio Insinga, presidente di Confcommercio Nicosia, ha dato voce alle preoccupazioni degli operatori economici, alcuni dei quali hanno già chiuso in segno di protesta.

Il geologo Giacomo Giaimi ha proposto soluzioni tecnologiche per monitorare invasi e perdite, suggerendo di rendere pubblici questi dati. Fabio Bruno, presidente del Movimento per la Difesa dei Territori, ha sottolineato l’importanza di scavare nuovi pozzi ed educare al risparmio idrico.

L’intervento di Aldo La Ganga, blogger ed ex assessore, ha acceso il dibattito con una critica pungente all’operato dell’amministrazione. La Ganga ha messo in discussione l’efficacia delle azioni intraprese fino a quel momento, chiedendo conto dei presunti ritardi nella gestione della crisi idrica. Ha incalzato l’amministrazione domandando quali misure concrete fossero state adottate per mitigare l’emergenza e perché non si fosse agito con maggiore tempestività.

Questa provocazione ha suscitato una pronta e vigorosa reazione del sindaco Luigi Bonelli, che ha preso la parola per difendere l’operato della sua giunta. Con tono deciso, ha ribadito l’impegno costante e inflessibile del comune nel fronteggiare la crisi idrica. Il sindaco ha elencato le iniziative già avviate e quelle in programma, sottolineando come l’amministrazione stia lavorando instancabilmente per trovare soluzioni durature. Bonelli ha concluso il suo intervento con un appello all’unità, affermando che il comune è pronto a lottare fianco a fianco con i cittadini per superare questa difficile situazione, invitando alla collaborazione piuttosto che allo scontro.

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Il professor Stefano Vespo ha proposto una cabina di regia cittadina, mentre l’avvocato Giovanni Guerra ha suggerito un’azione legale contro Acquaenna.

L’ingegner Calogero Lociuro ha enfatizzato l’urgenza di riparare le condutture, mentre Michele Furnari ha chiesto la sospensione del pagamento delle bollette.

La discussione si è ulteriormente arricchita con gli interventi dei consiglieri comunali. Antonio Pagliazzo ha lanciato un appello all’amministrazione, chiedendo un atto di coraggio: la proposta di scavare pozzi anche all’interno della riserva Campanito.

Filippo Giacobbe ha assunto una posizione più combattiva, esortando a un’azione di lotta al fianco dei cittadini nicosiani, sottolineando l’importanza di un fronte unito tra amministrazione e popolazione per affrontare l’emergenza. Francesco La Giglia, intervenendo nella duplice veste di consigliere e allevatore, ha espresso frustrazione per i ritardi dell’amministrazione comunale. Ha ricordato come, già all’inizio dell’anno, avesse segnalato la grave situazione idrica che affliggeva gli agricoltori in protesta, lamentando la mancanza di ascolto da parte delle istituzioni.

Antonio Allegra ha spostato il focus della discussione su un altro attore chiave della crisi, puntando il dito contro Siciliacque. Secondo Allegra, la società ha perseguito principalmente interessi economici negli anni, trascurando la manutenzione e le riparazioni necessarie della rete idrica, contribuendo così all’aggravarsi della situazione attuale.

In un tentativo di riconciliazione e unità, la consigliera Luciana Spedale ha concluso gli interventi dei rappresentanti comunali con un appello all’unità d’intenti. Ha sottolineato come, in un momento di crisi così grave, sia fondamentale mettere da parte le divergenze politiche e lavorare insieme per il bene della comunità.

Il presidente Li Volsi ha concluso l’assemblea promettendo di portare le richieste dei cittadini agli organi regionali. Questo incontro segna solo l’inizio di una serie di assemblee volte a tenere informata la cittadinanza sull’evoluzione della crisi idrica, dimostrando l’unità e la determinazione di Nicosia nell’affrontare questa sfida cruciale.

(la diretta di tutta l’assemblea è disponibile sul sito ufficiale del comune. Di seguito alcuni interventi)

IL VICESINDACO FU IL SUNTO SUL PROBLEMA IDRICO A NICOSIA

INTERVENTI DEI CITTADINI

 

INTERVENTI DEI RAPPRESENTANTI COMUNALI


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