Nel cuore di Assoro si celebra annualmente una delle feste religiose più suggestive e antiche: la Festa di Maria Santissima degli Angeli. Questa tradizione, che affonda le sue radici nel XIX secolo, rappresenta un esempio straordinario di come la fede popolare possa resistere al tempo e alle trasformazioni culturali.
La storia di questa celebrazione inizia nel 1622, quando i Padri Francescani Riformati eressero la Chiesa di Maria Santissima degli Angeli e il convento adiacente, su quello che era un piccolo edificio sacro preesistente. Questo avvenne in un periodo di rinnovato fervore cattolico, successivo alla Riforma protestante che aveva messo in discussione molte pratiche devozionali.
La festa vera e propria, tuttavia, trova la sua origine formale il 19 marzo 1839. In quella data, i venti Padri Riformati di San Francesco residenti nel Convento stipularono una convenzione con la quale si impegnavano a condurre una processione pubblica ogni terza domenica di agosto, camminando a piedi scalzi, per accrescere il culto e la devozione a Maria Santissima degli Angeli.
Il cuore pulsante della celebrazione è la Confraternita dei Nudi di Angili, i cui membri portano in processione, a piedi nudi, il pesante fercolo della Vergine. La statua lignea, un capolavoro d’arte barocca spagnola, è custodita su una Vara riccamente adornata di lampiuna prismatici. I confrati indossano un caratteristico gonnellone maschile di panno ruvido, lungo fino alle caviglie e di un bianco immacolato. È interessante notare che dal 2000, anche le donne sono state ammesse a far parte di questa antica istituzione religiosa, segnando un importante passo verso l’inclusività.
Il giorno della festa, il fercolo esce dalla Chiesa di Maria SS. degli Angeli tra grande emozione e devozione. In un gesto di straordinaria dedizione, i confrati scavalcano un muro portando sulle spalle la pesante statua. La processione raggiunge poi Piazza Francesco Crispi, dove la Madonna viene omaggiata dagli stendardi in un suggestivo rituale di riverenza.
Durante il percorso di ritorno, la statua fa una sosta nella basilica di San Leone per un momento di preghiera e benedizione. All’uscita, il cielo si illumina di fuochi d’artificio, creando uno spettacolo di luci che accompagna la risalita verso la chiesa di Santa Maria degli Angeli. Prima del rientro finale, i devoti compiono nuovamente l’atto di scavalcare il muro, simbolo di sacrificio e devozione.
Questa festa rappresenta non solo una manifestazione di fede profonda, ma anche un importante elemento di identità culturale per la comunità di Assoro. La sua continuità nel tempo testimonia la capacità delle tradizioni religiose di adattarsi e rinnovarsi, mantenendo vivo il legame tra passato e presente.
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