Il 6 maggio, nella sala conferenze dell’ex Kaimano, si è tenuto un evento significativo intitolato “Gli Aleramici in Sicilia: alla ricerca dell’antico legame per un nuovo patto d’amicizia”. Questo incontro ha avuto l’obiettivo di esplorare e far conoscere i legami storici tra il Monferrato e alcune comunità della Sicilia.
La storia che unisce il Monferrato alla Sicilia è forse poco nota e risale al dodicesimo secolo. Adelasia, una donna di origine aleramica, sposò Ruggero il Normanno e lasciò il Monferrato per trasferirsi in Sicilia. Madre di Ruggero II di Sicilia e bisnonna di Federico II di Svevia, Adelasia fu reggente della Contea di Sicilia e autrice del “Mandato di Adelasia”, il documento cartaceo più antico d’Europa. In seguito alla sconfitta degli Arabi, i Normanni ripopolarono alcune aree dell’isola, concedendo privilegi a coloni provenienti anche dal Monferrato e dall’entroterra ligure di Ponente.
Attualmente, in Sicilia centrale e orientale, esistono comunità galloitaliche, discendenti dai coloni settentrionali. Queste comunità parlano dialetti con caratteristiche fonetiche tipiche dell’Italia settentrionale e appartengono al gruppo linguistico gallo-italico. Tra le comunità interessate a questo fenomeno linguistico, in provincia di Enna, rientrano i Comuni di Nicosia, Piazza Armerina, Sperlinga e Aidone, inseriti nel R.E.I.S. – “Registro Eredità Immateriali della Sicilia”.
L’evento è stato caratterizzato da un incontro tra gli studenti dell’Istituto “G. Parodi” di Acqui Terme e gli studenti del Liceo “Fratelli Testa” di Nicosia. Questi studenti stanno svolgendo un’attività di ricerca storica e linguistica per approfondire la conoscenza dei luoghi di origine dell’antica migrazione di piemontesi in Sicilia. Gli studenti di Nicosia sono stati accompagnati dalla professoressa di lettere Patrizia Venuta, referente del progetto per lo studio e la valorizzazione del galloitalico e dai docenti Domenico Scavuzzo e Silvano Conticello. Presente anche Anna Maria Gobello in rappresentanza della “Federazione Euromediterranea per lo studio delle antiche migrazioni medievali”, che con Fabrizio Di Salvo ha favorito l’organizzazione di questo evento e di altre iniziative culturali e che ha consegnato le targhe ricordo.
Dopo aver presentato i loro territori, gli studenti hanno recitato poesie nei loro dialetti. Gli studenti di Acqui Terme, sono stati coordinati dalle docenti di inglese Silvia Ragazzo e Valentina Barisone, Gli studenti di Nicosia, invece, coordinati dalla professoressa Patrizia Venuta, hanno proposto sia componimenti della tradizione letteraria che testi di attualità in galloitalico.
In questa occasione, i Comuni di Acqui Terme e Nicosia hanno firmato un patto di amicizia, predisposto con cura della funzionaria Gabriella Capizzi, con l’obiettivo di riscoprire le loro origini comuni e avviare scambi culturali tra le due città. In rappresentanza della comunità di Nicosia erano presenti il presidente del consiglio comunale Sigismundo Li Volsi e il consigliere comunale Domenico Scavuzzo, delegato del sindaco Luigi Bonelli, accolti dal sindaco di Acqui Terme, Danilo Rapetti Sardo Martini, e dalla giunta comunale.
Nel pomeriggio la delegazione degli studenti di Nicosia si è recata a Sezzadio dove è stata accolta dal sindaco Enzo Daniele per visitare l’Abbazia di Santa Giustina. La leggenda narra che in questo luogo sia nato Aleramo ma la presenza sicura è quella del suo discendente Ottoberto, come attestato da un’antica epigrafe.
In futuro, gli studenti di Acqui Terme avranno l’opportunità di visitare la Sicilia, grazie a un’iniziativa congiunta dei due istituti e delle amministrazioni, per scoprire le terre dove emigrarono i loro antenati e rafforzare i legami di amicizia con i coetanei conosciuti in questa occasione.
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