“E’ inaccettabile che si continui a morire sul lavoro”, lo dichiara la segretaria generale dell’Ust Cisl Ag Cl En Carmela Petralia che aggiunge “la lunga scia di sangue va fermata perché ogni incidente mortale sul lavoro è una sconfitta della civiltà. Nonostante gli appelli a maggior rigore in Italia si registrano almeno tre morti bianche al giorno senza tralasciare che, tra lavoratrici e lavoratori, dieci si feriscono o si ammalano. Del resto è eloquente il dato relativo alle ispezioni: su dieci ben nove rivelano profili d’illegalità”.
La situazione richiede l’innalzamento del livello di attenzione “per questo – prosegue Carmela Petralia – in linea con quanto deciso da Cisl Sicilia martedì 5 marzo, dalle ore 11, saremo in flash mob davanti le Prefetture di Agrigento, Caltanissetta ed Enna”.
Le manifestazioni rientrano nel piano mobilitazione nazionale “Fermiamo la scia di sangue” lanciata dalla Cisl, che nelle scorse settimane ha tenuto assemblee nei luoghi di lavoro. “Alla luce di quanto continua a verificarsi – aggiunge la giovane dirigente cislina – è necessario che Governo, sindacato e imprese facciano fronte comune per varare una strategia efficace contro le morti sul lavoro che sfregiano l’impegno quotidiano di lavoratrici e lavoratori, devastano le famiglie, turbano l’opinione pubblica. E’ indifferibile un presidio complessivo di tutti gli attori del processo produttivo: istituzioni, organizzazioni sindacali, imprese per salvaguardare la salute e la sicurezza nei posti di lavoro. Da parte nostra abbiamo già avviato in Sicilia una specifica campagna denominata Cisl #presidiamolasicurezza. Non secondario infine – conclude Carmela Petralia – investire su prevenzione e formazione, puntando a valorizzare gli enti bilaterali e gli organismi paritetici”.
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