ROMA (ITALPRESS) – Conflavoro e OPA stanno da anni promuovendo la necessità di riconoscere la qualificazione professionale delle onicotecniche con una normativa ad hoc, introducendo un albo e una formazione specifica per permettere innanzitutto alle operatrici di allontanarsi dall’abusivismo. La proposta è stata ribadita il 18 gennaio da Conflavoro a Montecitorio durante l’audizione dell’XI commissione sul DDL Lavoro, incassando l’immediato consenso della deputata Marta Schifone di Fratelli d’Italia.
“La nostra è una battaglia di buon senso – spiega Nicoletta Fasoli, presidente di OPA-Onicotecnici Professionisti Associati – perchè pratichiamo un’attività del tutto differente da quella delle estetiste e riceviamo quindi una formazione assai poco mirata. Del resto, il riconoscimento delle onicotecniche è in primis una questione di maggiore salute e sicurezza, di concorrenza leale all’interno dello stesso settore Nails, di tutele e diritti ma anche di giusti doveri verso gli utenti e lo Stato, il quale trarrebbe grandi benefici dal gettito fiscale delle nostre nuove partite Iva. I tempi per una normativa nazionale sono maturi e serve ordine nelle varie regolamentazioni regionali spesso in contrasto tra loro. Grazie all’impegno comune di OPA, Conflavoro e di alcuni parlamentari, possiamo sperare che la legge attuale cambi in meglio”.
“La nostra è una battaglia di buon senso – spiega Nicoletta Fasoli, presidente di OPA-Onicotecnici Professionisti Associati – perchè pratichiamo un’attività del tutto differente da quella delle estetiste e riceviamo quindi una formazione assai poco mirata. Del resto, il riconoscimento delle onicotecniche è in primis una questione di maggiore salute e sicurezza, di concorrenza leale all’interno dello stesso settore Nails, di tutele e diritti ma anche di giusti doveri verso gli utenti e lo Stato, il quale trarrebbe grandi benefici dal gettito fiscale delle nostre nuove partite Iva. I tempi per una normativa nazionale sono maturi e serve ordine nelle varie regolamentazioni regionali spesso in contrasto tra loro. Grazie all’impegno comune di OPA, Conflavoro e di alcuni parlamentari, possiamo sperare che la legge attuale cambi in meglio”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
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