L’attuale situazione legale dell’erba in Europa: una panoramica

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Riguardo alla legalizzazione della cannabis, è risaputo che l’Europa sia a dir poco frammentaria e che difficilmente gli stati membri potranno, almeno in tempi brevi, trovare una linea comune.  Nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Commissione per gli Stupefacenti delle Nazioni Unite si siano espresse in merito alla non pericolosità della sostanza, infatti, molte nazioni persistono nel mantenere un atteggiamento proibizionista.

È il caso, ad esempio, dell’Italia dove la normativa è, come sappiamo, alquanto stringente e altri paesi non sono certo da meno, ma non mancano quelli in cui la coltivazione e il consumo, con le dovute limitazioni, sono concesse.

Vediamo dunque la situazione legale dell’erba in Europa, dove la sia può consumare e dove invece vengono ancora adottate politiche restrittive.

La situazione dell’erba in Italia

Come anticipato, l’atteggiamento dell’Italia, paese notoriamente conservatore, è certamente limitante nei confronti della cannabis ma non è il paese europeo con la peggior situazione in proposito. La marijuana è infatti considerata una droga leggera ma allo stesso modo rientra nel gruppo delle sostanze stupefacenti enumerate dal Testo Unico DPR 309/90, la cosiddetta Legge Iervolino-Vassalli, che è ancora l’attuale riferimento normativo.

Nonostante il mancato aggiornamento di una legge sul consumo di sostanze leggere, qualche passo avanti è stato fatto di recente (giugno 2022), poiché è stata approvata la depenalizzazione sia del consumo personale a scopo ricreativo che della coltivazione domestica di un numero ridotto di piantine; il rischio si riduce quindi al pagamento di una sanzione amministrativa.

In passato, sono stati diversi i tentativi di legalizzare totalmente la cannabis, l’ultimo dei quali è il celebre referendum promosso dalle associazioni di settore nel 2021, ma il tutto si è risolto con il proverbiale buco nell’acqua.

Fortunatamente, dal 2006, è possibile accedere ai medicinali a base di cannabis, realizzati con una varietà coltivata presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze; i pazienti affetti da particolari patologie possono infatti presentare una prescrizione medica e acquistare i farmaci in farmacie specializzate ma dato il numero molto esiguo (sono circa 60 in tutta Italia) non è possibile far fronte egregiamente alle necessità di coloro che ne fanno uso.

I paesi tolleranti

Parlando della situazione legale dell’erba in Europa, vi sono alcuni paesi che hanno deciso di adottare una politica meno conservatrice, più lungimirante ma soprattutto basata sull’autoregolamentazione del cittadino. Si prende in considerazione il fatto che è molto frequente il consumo fin dalla giovane età e che dunque sia il caso di comprendere e gestire il fenomeno piuttosto che condannarlo senza sconti.

Un esempio lampante è naturalmente l’Olanda, nazione pioniera in tal senso, dove esistono luoghi autorizzati per la vendita e il consumo di erba dal 1975, i celebri coffee shop. Qui si può fare uso di cannabis liberamente ed è per questo che sono divenuti dei luoghi di ritrovo per amatori provenienti da tutto il mondo. Le autorità tollerano chi possiede meno di 5 grammi o coltiva più di 5 piante in casa, poiché si considera uso personale, e la cannabis terapeutica è stata legalizzata nel 2003.

Malta e Lussemburgo sono i primi paesi in Europa ad aver legalizzato totalmente sia la coltivazione che il consumo a scopo ricreativo all’interno degli spazi domestici, nel 2021. La cannabis terapeutica era già considerata legale dal 2018.

Per quanto riguarda la penisola iberica, il consumo personale è stato depenalizzato nel 2001 in Portogallo, mentre in Spagna è possibile utilizzare cannabis presso i propri spazio domestici o all’interno dei social club, attività che permettono di acquistare marijuana e hashish grazie a un’iscrizione annuale.

I social club sono stati istituiti di recente anche in Germania, grazie a una legge che ha promosso un modello sperimentale secondo il quale sarà possibile consumare la sostanza all’interno di questi locali (previo iscrizione) e parallelamente acquistare marijuana in farmacie autorizzate in alcuni comuni, che verranno monitorate per raccogliere dati ai fini scientifici.

Anche la Repubblica Ceca è tollerante e consente l’uso personale di massimo 10 grammi di cannabis e di 5 grammi di hashish, oltre che la coltivazione di un massimo di 5 piantine. La marijuana medica è acquistabile dal 2013.

I paesi intolleranti

Passiamo ai paesi in cui la situazione legale dell’erba in Europa è meno rilassata. C’è da dire che se in alcuni di questi il possesso può facilmente causare la detenzione, in altri si è deciso quantomeno per la depenalizzazione e dunque essere colti a utilizzarla dà luogo semplicemente a sanzioni amministrative.

È il caso, ad esempio, della Croazia, del Belgio e dell’Austria, dove il consumo di cannabis, per l’appunto, è stato solo depenalizzato ma non legalizzato, anche se è possibile adoperare la variante terapeutica.

Vendere, coltivare o consumare marijuana è invece illegale nel Regno Unito, dove anche essendo presenti alcuni social club non si ricevono tutele legali e dunque si può addirittura incorrere in una pena detentiva. La situazione è simile anche in Irlanda, poiché l’erba è illegale sia a scopo ricreativo che terapeutico.

In Polonia e in Grecia è possibile fare uso di erba terapeutica ma non di consumarla a scopo ricreativo – tuttavia, se si tratta di un quantitativo minimo, è assai probabile che le autorità chiudano un occhio. Un discorso analogo va fatto per la Svezia, ma non in Norvegia e in Danimarca, dove l’uso ricreativo è proibito. In quest’ultimo stato esiste però un’eccezione per quanto riguarda il quartiere di Christiania, una comunità che esiste dal 1971, che si autogoverna parzialmente e che si ispira alla cultura hippie, anche rispetto all’uso delle droghe leggere.

Concludiamo parlando della Francia, che è lo stato in cui si consuma più marijuana in Europa (11% della popolazione) ma dove paradossalmente le politiche sono le più proibitive. Qui l’uso ricreativo è totalmente illegale e si rischia il carcere, perché l’erba è equiparata alle droghe pesanti, e tutti i tentativi di far fronte alla questione sono falliti. È però possibile utilizzare prodotti per fini medici, presentando una prescrizione, dal 2013. Addirittura, il consumo di infiorescenze e foglie di CBD (con THC sotto lo 0,3%) è stato consentito solo dal dicembre del 2022.

Conclusione

Come abbiamo potuto constatare la situazione legale dell’erba in Europa è poco uniforme ed è necessario valutare le normative di paese in paese.

La buona notizia è che nella maggior parte di essi è possibile acquistare e utilizzare prodotti a base di CBD in qualità di sostegno per il proprio benessere; la cannabis light di Weedzard  e di altre aziende specializzate può essere molto utile a tale scopo, senza il rischio di incorrere in effetti collaterali sgradevoli e controversie legali, una sorta di surrogato che non provoca sballo ma che certamente infonde le numerose virtù terapeutiche della pianta.


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