ROMA (ITALPRESS) – E’ morta la scrittrice Michela Murgia, che nel maggio scorso aveva reso noto di essere affetta da un carcinoma ai reni al quarto stadio.
Nata a Cabras nel 1972, alle spalle una formazione cattolica, prima di dedicarsi alla scrittura Michela Murgia ha svolto diverse attività: dalla sua esperienza come venditrice telefonica è nato Il mondo deve sapere (2006), romanzo tragicomico sul mondo dei call center, che ha ispirato l’opera teatrale omonima e il film Tutta la vita davanti (2008).
Da insegnante di religione nelle scuole si è prima affermata come autrice con un profondo legame con la sua terra natia per poi percorrere un’importante carriera letteraria segnata da romanzi, racconti, saggi e articoli che affrontano temi di grande rilevanza sociale e umana. Con la sua scrittura ha donato uno sguardo critico sulla società attuale esplorando l’identità, la spiritualità, il potere, la politica, la morte, ed è diventata un faro nel femminismo contemporaneo.
Molto legata alla sua terra, nel 2006 ha dato vita al blog Il mio Sinis per raccontarne i luoghi meno noti, nel 2008 aveva firmato Viaggio in Sardegna (2008). Due anni dopo è uscito Accabadora, premio Super Mondello e premio Campiello, considerato il suo capolavoro, storia di un’anziana donna che in un villaggio sardo dà di nascosto la morte ai malati gravissimi che gliela chiedono, e di una bambina che la donna adotta e che scopre a poco a poco il vero scopo delle uscite notturne della madre adottiva. Nel 2011 Ave Mary, riflessione senza filtri sul ruolo della donna nel contesto cattolico.
Tra le sue opere successive il saggio breve sul femminicidio L’ho uccisa perchè l’amavo. Falso!; e ancora Futuro interiore, L’inferno è una buona memoria, il saggio Istruzioni per diventare fascisti, Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo. Stai zitta, God save the queer. Catechismo femminista e infine l’ultimo Tre ciotole – Rituali per un anno di crisi, entrato subito in testa alle classifiche di vendita.
foto Agenzia Fotogramma
(ITALPRESS).
Nata a Cabras nel 1972, alle spalle una formazione cattolica, prima di dedicarsi alla scrittura Michela Murgia ha svolto diverse attività: dalla sua esperienza come venditrice telefonica è nato Il mondo deve sapere (2006), romanzo tragicomico sul mondo dei call center, che ha ispirato l’opera teatrale omonima e il film Tutta la vita davanti (2008).
Da insegnante di religione nelle scuole si è prima affermata come autrice con un profondo legame con la sua terra natia per poi percorrere un’importante carriera letteraria segnata da romanzi, racconti, saggi e articoli che affrontano temi di grande rilevanza sociale e umana. Con la sua scrittura ha donato uno sguardo critico sulla società attuale esplorando l’identità, la spiritualità, il potere, la politica, la morte, ed è diventata un faro nel femminismo contemporaneo.
Molto legata alla sua terra, nel 2006 ha dato vita al blog Il mio Sinis per raccontarne i luoghi meno noti, nel 2008 aveva firmato Viaggio in Sardegna (2008). Due anni dopo è uscito Accabadora, premio Super Mondello e premio Campiello, considerato il suo capolavoro, storia di un’anziana donna che in un villaggio sardo dà di nascosto la morte ai malati gravissimi che gliela chiedono, e di una bambina che la donna adotta e che scopre a poco a poco il vero scopo delle uscite notturne della madre adottiva. Nel 2011 Ave Mary, riflessione senza filtri sul ruolo della donna nel contesto cattolico.
Tra le sue opere successive il saggio breve sul femminicidio L’ho uccisa perchè l’amavo. Falso!; e ancora Futuro interiore, L’inferno è una buona memoria, il saggio Istruzioni per diventare fascisti, Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo. Stai zitta, God save the queer. Catechismo femminista e infine l’ultimo Tre ciotole – Rituali per un anno di crisi, entrato subito in testa alle classifiche di vendita.
foto Agenzia Fotogramma
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