A Calascibetta i gruppi di minoranza non partecipano al consiglio comunale

minoranza Patto per Calascibetta
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Nella serata del 28 luglio, si è tenuto il consiglio comunale di Calascibetta. All’inizio della seduta il consigliere comunale, Giuseppe Di Franco, per mozione d’ordine, a nome di entrambi i gruppi di minoranza, ha messo a verbale una dichiarazione con la quale ha contestato le continue e ripetute violazioni dello statuto e del regolamento da parte del presidente del consiglio comunale, Salvatore Cucci, che non ha provveduto, per ultimo, ad inserire all’ordine del giorno un’interpellanza presentata dalla minoranza il 10 luglio.

Il regolamento del consiglio comunale e delle commissioni, mai costituite, nonostante Salvatore Cucci si era impegnato in tal senso, prevede che le interpellanze siano iscritte all’ordine del giorno del primo consiglio comunale.

Nella sua dichiarazione Giuseppe Di Franco, componente del direttivo nazionale della Democrazia Cristiana, ha comunicato che la minoranza non avrebbe partecipato alla seduta di ieri come segno di protesta contro questo sistema antidemocratico avallato dal Partito Democratico xibetano.

Subito dopo, la minoranza ha abbandonato l’aula.

Evidentemente al presidente e alla maggioranza bruciano le forti critiche della minoranza sulle nomine del Nucleo di Valutazione di Calogero Lodato, giovanotto di primo pelo ed assessore designato e di Concetto Cucci figlio del presidente del consiglio, così come quelle sugli incarichi legali affidati dal sindaco mediante “intuitu personae” in maniera preminente agli amici del cerchio magico”. Dichiara il consigliere Dello Spedale La Paglia.

Chiosa Giuseppe Di Franco: “Il loro tentativo è quello di zittire la minoranza a qualsiasi costo. È stato addirittura “sequestrato” un cartellone informativo presente nella piazza Umberto I, benché la sua collocazione fosse stata regolarmente comunicata al Comune. Ieri, lo streaming del consiglio comunale, guarda caso non funzionava: non vogliono per caso che i cittadini seguano le loro mirabolanti imprese politiche? Ancora il presidente del consiglio non convoca i consigli comunali richiesti dalla minoranza. Sono cinque le richieste inevase, oltre all’interpellanza di ieri.

La maggioranza, il Partito Democratico per primo, – dichiara il capogruppo Carmelo Lo Vetri – non gradisce il confronto democratico poiché chiaramente non riesce a reggerlo. In politica il contraddittorio è il sale della democrazia, chi lo evita chissà quali scheletri ha nell’armadio. In più occasioni i signori della maggioranza non si sono presentati in aula, in altre hanno abbandonato la seduta per questioni di lana caprina, in quasi tutte hanno mostrato una totale insofferenza ad argomentare le loro posizioni votate nell’aula consiliare.  Loro preferiscono solo alzare ed abbassare la mano secondo gli ordini di scuderia ricevuti e completare i lavori d’aula prima possibile”.


 

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