“Per far fronte al cambiamento climatico, che potrebbe sottoporci negli anni a venire a temperature sempre crescenti, è necessario puntare sullo slittamento dell’orario di lavoro verso ore meno calde fino ad arrivare, quando necessario, all’astensione dalle attività. Una scelta che riguarda prima di tutto chi svolge lavori all’aperto e mansioni manuali che, per contesto, sono più esposti alle temperature eccezionali”. Lo dice Fabio Venezia parlamentare regionale del Partito Democratico che sull’argomento ha presentato una mozione ed un’interpellanza condivise da tutti i parlamentari del gruppo all’Ars.
“L’ondata di calore che sta interessando la nostra regione e tutto il Paese non è un’anomalia ma la conferma di come i cambiamenti climatici non siano un’invenzione e non resteranno purtroppo un caso isolato. La Sicilia è al centro del riscaldamento climatico nel Mediterraneo e il 70 percento del suo territorio è a rischio di desertificazione. Le temperature saranno destinate a crescere ogni anno. All’allarme lanciato dai climatologi – aggiunge – è necessario rispondere con provvedimenti normativi adeguati. Il vademecum, con i consigli per tutelare i lavoratori dallo stress termico, diffuso pochi giorni fa dall’Assessorato alla Salute non può bastare. La Sicilia potrebbe, invece, fare da apripista emanando una normativa volta a vietare nelle ore più calde della giornata e comunque oltre la soglia dei 34 gradi lo svolgimento di ogni prestazione lavorativa all’aperto, in particolare se caratterizzata da attività fisica intensa ed in condizioni di esposizione prolungata dal sole, e vigilando sulla corrette applicazione delle direttive di tutela della salute dei lavoratori anche con l’inserimento di un adeguato numero di ispettori del lavoro”.
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