Đoković e Alcaraz su tutti, tallonati da un Sinner con tanta voglia di riscatto dopo l’infortunio
Che girandola di emozioni sta regalando il tennis di quest’anno! Dal traguardo delle 100 vittorie di Alcaraz, ottenuto dopo appena 132 gare disputate, passando per i 22 Slam di Đoković, record condiviso con Nadal grazie alla conquista degli Australian Open: gli appassionati di pallina e racchetta nel 2023 non conoscono la parola noia. Soprattutto ora che sta per iniziare il Masters 1000 di Roma, che vedrà tra i suoi protagonisti proprio lo spagnolo e il serbo. Ad affiancarli ci sarà Sinner, che per infortunio salterà l’ATP di Madrid, dopo aver rinunciato alla sfida tutta italiana contro Musetti in occasione del torneo di Barcellona. L’altoatesino, che con le sue 26 affermazioni stagionali ha fatto bene tanto quanto Đoković nel 2009, Federer nel 2003 e Hewitt nel 2000, avrà una gran voglia di riscattarsi e dunque agirà da terzo incomodo. E lo spettacolo sicuramente ringrazierà. Ma per quale motivo in pole position per la vittoria del Masters 1000 di Roma ci sono proprio questi tre tennisti? Tra poco proveremo a rispondere a tale domanda.
Il serbo non molla mai
L’Open di Roma, che il calendario tennis 2023 ci ricorda tenersi dall’8 al 21 maggio, si prospetta interessante: basta guardare l’entry list. Tra i partecipanti ci saranno infatti Đoković e Alcaraz, il presente e il futuro della disciplina con pallina e racchetta, i veri favoriti per la vittoria finale. Il serbo nonostante qualche acciacco di troppo – anche lui come Sinner salterà di sicuro il torneo di Madrid, nel suo caso per un dolore al gomito – e le difficoltà che sta avendo nel ritrovare il ritmo gara, dopo aver saltato l’Indian Wells e Miami, quando le cose vanno male sa come esaltarsi e superarsi. Un esempio? Quando tutti davano il 35enne di Belgrado per finito, eccolo trionfare all’Australian Open 2023. Dal tennista più forte, in grado di battere il record di settimane da numero 1 di Steffi Graf, ci aspettiamo questo e altro.
Il ciclone Alcaraz
Se Đoković è una certezza, Alcaraz è una scoperta. Nel senso che in pochi fino a un anno fa avrebbero scommesso sulla crescita esponenziale dello spagnolo, il più forte next-gen in circolazione, capace, a soli 19 anni, di occupare la prima posizione del ranking ATP. In 12 mesi è passato dal 32° posto a toccare il cielo con un dito. Un qualcosa di mai visto, se non con Đoković, che fuori dalla top ten tra il 2017 e il 2018 (era dodicesimo) riuscì a sedersi sul trono. Già questo dettaglio ci fa capire come Alcaraz a Roma proverà a vincere il torneo, dopo esserci riuscito in occasione dell’ATP 500 di Barcellona. In finale lo spagnolo ha superato Tsitsipas in due set, con il punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e 19 minuti di gioco. Non solo: esattamente un anno fa aveva stupito tutti durante il Masters 1000 di Miami, battendo in finale il norvegese Ruud con il punteggio di 7-5 6-4 in un’ora e 52 minuti. Ecco spiegato perché il 19enne di El Palmar è tra i tennisti da tenere d’occhio a maggio.
Un Sinner più maturo
Tra i due litiganti c’è sempre un terzo incomodo, quel Sinner che quest’anno sta giocando un tennis convincente. Questo perché il ragazzo altoatesino è finalmente più sicuro dei propri mezzi, grazie soprattutto al trionfo nel Masters 1000 di Miami, possibile dopo aver superato Alcaraz in una gara epica. L’ennesimo confronto con lo spagnolo gli ha dato una carica incredibile, venuta a mancare a causa dell’infortunio che lo terrà lontano dall’ATP di Madrid. Un vero peccato perché Sinner aveva trovato il ritmo di gara indispensabile per giocare sempre ad alti livelli. La cosa più importante, però, è che mentalmente è diventato più maturo, e questo non glielo toglierà nessuno, ora che si sta preparando per recitare un ruolo da protagonista ai Masters 1000 di Roma. Dopo tanta gavetta a base di tennis regionale e dopo tante cadute può e deve lottare per raggiungere anche questo traguardo.
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