Randagismo a Enna: la storia della “cagnolona” Luna

Cane Luna
Condividi l'articolo su:

ASCOLTA QUESTO ARTICOLO

Luna, una storia a lieto fine, ce la racconta Daniela Nobile, delegata per la provincia di Enna di Oipa Italia, accorsa alla richiesta di collaborazione di due cittadine. Luna, dolce cagnolona alla quale i cittadini davano cibo ovunque la incontrassero, più volte vista in stato di gravidanza, prelevata a fine settembre dal territorio e rinchiusa in canile senza curarsi della sorte degli ultimi cuccioli partoriti, ha riacceso i riflettori sul fenomeno del randagismo a Enna. Da anni, purtroppo, non ci si preoccupa di affrontare il problema con metodo, ritenendo che accalappiare i cani vaganti e rinchiuderli in canili convenzionati, sia la soluzione migliore per risolvere la questione. Niente di più errato. “La Costituzione – dice la Nobile – sancisce la tutela del benessere degli animali come esseri senzienti ovvero capaci di provare dolore e sofferenza e le istituzioni sono obbligate a rispettare questo diritto. Le istituzioni – continua – dovrebbero dialogare tra loro e trovare una soluzione, per il benessere di questi esseri viventi che hanno la sola colpa di essere nati senza volerlo. “Se oggi alcuni cittadini si lamentano, giustamente, perché ci sono in giro tanti cani che destano preoccupazione per l’incolumità pubblica – dice la responsabile OIPA – questo è dovuto al non avere mai affrontato il problema dandogli il giusto peso. I cittadini hanno il diritto di sentirsi tutelati e protetti dall’Amministrazione dal momento che, attraverso le tasse, paghiamo centinaia di migliaia di euro a dei canili privati per un servizio che non risolve il problema”.

cani randagiÈ arrivato il momento che il Comune cominci a dialogare con l’ASP stipulando un accordo e ognuno per le rispettive competenze, dovrà attuare le direttive sancite dalla Legge regionale n. 15 del 2022, iniziando con il prelievo dei cani vaganti con metodi non cruenti. “I cani – continua la Nobile, impegnata sul campo con gli altri volontari della sezione da circa 10 anni e 365 giorni all’anno – vanno sterilizzati e reimessi sul territorio o affidati temporaneamente in attesa di adozione, tranne che si tratti di cani pericolosi”.

Vanno fatti i controlli sui cani padronali e nelle masserie, affinché siano microchippati e si impedisca loro di vagare e riprodursi, promuovendo nel contempo una campagna di sterilizzazione gratuita in convenzione con la nuova clinica veterinaria di Enna, fiore all’occhiello della Regione. “Vanno incentivate le adozioni da parte dei cittadini senza il necessario passaggio dal canile e senza rischiare sanzioni, evitando atteggiamenti velatamente ostativi praticati in questi anni, favorendo così un notevole risparmio di spesa per le casse del Comune. È questo che, in 10 anni, ha fatto l’Oipa sul territorio: garantire cibo e assistenza veterinaria ai cani randagi, prendendone in affidamento già circa 300 e trovando loro una famiglia, così facendo abbiamo fatto anche risparmiare le diverse amministrazioni comunali. Andrebbero quindi valorizzate e riconosciute le attività svolte dai volontari considerandoli una risorsa su cui poter fare affidamento anche per situazioni particolari e per l’esperienza che hanno acquisito sul campo in tanti anni, senza però confonderli con le istituzioni preposte per legge che sono tenute ad affrontare il problema”.

Angela Montalto

Visited 5 times, 1 visit(s) today

Condividi l'articolo su: