ROMA (ITALPRESS) – La sesta sezione del Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento adottato il 12 novembre 2019, con il quale l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva comminato alle società del gruppo Basile una sanzione di 5.488.998 di euro. E con loro identico esito per altri istituti.
“Siamo molto soddisfatti della sentenza del Consiglio di Stato che ha riconosciuto la correttezza delle nostre azioni. Il massimo organo di Giustizia amministrativa ha annullato la sanzione comminata dell’AGCM al nostro Gruppo, unitamente ad altre società di vigilanza, accogliendo pienamente le ragioni esposte dai nostri legali”, commentano Rosario Basile, Luciano Basile e Filippo Basile, per conto della società Biks Group, composta dagli istituti di vigilanza dello stesso gruppo Basile tra cui KSM, Sicurtransport e S.O.S. All’epoca dei fatti Biks Group era proprietaria di IVRI, società oggetto del provvedimento.
“Le società di vigilanza oggetto del provvedimento – si legge in una nota – furono costrette a costituire un’ATI (associazione temporanea di impresa) per partecipare alle gare pubbliche oggetto di istruttoria da parte dell’AGCM (EXPO, Arca, Intercenter, Trenord, ATAC). Ciò era dovuto non certo al tentativo di alterare il mercato, ma alla complicata tipologia delle stesse gare, tale da rendere impraticabile o antieconomica la partecipazione in forma singola. Erano infatti gare che necessitavano dell’impiego di numerose guardie giurate, con servizi alternati, a volte a richiesta e per periodi di tempi limitati, e con breve preavviso. Inoltre, si trattava di operare su un’area troppo estesa in cui non era possibile garantire la copertura del territorio con un’unica licenza prefettizia ex articolo 134 del TULPS, nè assicurare il possesso di una determinata qualificazione SOA o altra certificazione non disponibile”.
“In pratica – concludono Rosario Basile, Luciano Basile e Filippo Basile – senza la possibilità di creare un’ATI sarebbe stato impossibile per chiunque partecipare a quelle gare, per come erano state elaborate. Con l’impossibilità di svolgere servizi pubblici essenziali anche in appuntamenti fondamentali per il Paese come l’EXPO. Siamo dunque soddisfatti di aver svolto con orgoglio ed efficienza il nostro lavoro e che la nostra correttezza, anche nel rispetto delle regole sulla concorrenza, sia stata finalmente certificata dalla magistratura”.
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