Sono stati 25 gli studenti del liceo classico dell’istituto di studi superiori “Napoleone Colajanni” di Enna, guidato dalla dirigente scolastica Maria Silvia Messina, a partecipare ai tre weekend del festival Le Vie dei Tesori 2022 appena concluso.
Un’esperienza che li ha arricchiti, a loro dire, sia culturalmente che umanamente. Per molti di loro non si trattava di una novità, visto che il liceo classico Colajanni ha aderito all’evento per il secondo anno consecutivo.
Distribuiti tra la chiesa di Santa Teresa, il Circolo di conversazione, il Museo del Mito, l’area delle Sette stanze, il Sacrario dei caduti, palazzo delle Benedettine, il teatro Garibaldi e il santuario di Valverde, i liceali, assieme ad altri 25 studenti del liceo scientifico e del liceo artistico, hanno fatto da ciceroni dopo aver prima studiato le peculiarità dei luoghi scelti, le loro storie, le tradizioni alle quali sono legati e i tesori che celano.
Orgogliosa del lavoro dei suoi studenti, la docente referente tutor Loredana Paci racconta soddisfatta: “I nostri studenti sono stati straordinari, apprezzati da turisti e visitatori per la loro preparazione e il loro entusiasmo. Hanno preso parte a questa esperienza come Pcto, Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro) – precisa – perché le finalità dell’evento si sposano con gli obiettivi cardine del piano di studi del liceo classico, e cioè la conoscenza, la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale per educare i giovani alla bellezza, per sviluppare il loro spirito critico e il senso identitario e di appartenenza al territorio”.
Per Paolo Rapè, II A, è stata la seconda esperienza: “Quello che mi è piaciuto di più – dice – è stato il contatto con i visitatori, molti dei quali erano gli stessi dello scorso anno tornati al festival per visitare i nuovi itinerari. Impegnativo? Certo, soprattutto per la sveglia mattutina anche nel fine settimana dopo l’inizio delle lezioni. Sono però stato ripagato personalmente dall’amicizia nata con lo sculture Gesualdo Prestipino che ha allestito una mostra delle sue opere nelle Sette stanze, è stato un grande piacere di conoscere la sua arte e poi illustrarla anche ai turisti”.
Jacopo Gessaro, IV C, è stato destinato al santuario di Valverde, dopo averne studiato attentamente storia e tradizioni: “L’affluenza è stata ottima, anche considerando che Valverde è distante dal centro storico – spiega – sono rimasto particolarmente colpito dai tanti ennesi accorsi alle giornate di visita. Sono tantissimi i nostri concittadini curiosi di conoscere meglio la città e i suoi tesori nascosti”.
Di esperienza molto formativa ha parlato Roberta Geraci, IV B: “Mi ha fatto comprendere cosa significa entrare nel mondo del lavoro e vivere una nuova dimensione con molte più responsabilità – racconta – essendo di turno al Circolo di conversazione, la mia fortuna è stata quella di parlare a lungo con i soci, con i quali noi studenti abbiamo instaurato uno scambio di esperienze proficuo. Aggiungo che ho scoperto io per prima un luogo magico, con spartiti musicali di fine Ottocento, una copia del Giornale di Sicilia del 1951 con un reportage annuale, tanti giornali e riviste vintage, insomma uno scrigno per riscoprire uno spaccato del Novecento”.
“Da veterana dell’esperienza – aggiunge Alice Battaglia, della V A – posso asserire che Le Vie dei Tesori si conferma un evento che sensibilizza i cittadini alla bellezza della nostra terra, sempre piena di sorprese e storie da raccontare”.
Federica Mingrino, V A, parla poi di interessanti scambi culturali: “Abbiamo incontrato persone provenienti da ogni parte del mondo – spiega – con ognuno di loro si è creata un’osmosi di sapere che trascende ogni barriera linguistica”. Le fa eco la compagna di classe Giada Arnone che aggiunge: “L’apertura di luoghi rimasti chiusi per tanto tempo mostra la necessità di una particolare attenzione al loro restauro e alla manutenzione, così che possano al più presto tornare a splendere del loro passato nel prossimo futuro”.
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