Come si distinguono le torrefazioni?

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La parola torrefazione deriva dal latino “torrefacere”, che significa abbrustolire, arrostire oppure ancora far essiccare. Nel nostro linguaggio con tale termine ci si può riferire a due cose:

  • Il processo di tostatura dei chicchi di caffè.
  • Il luogo in cui viene venduto caffè artigianale di qualità.

Il caffè è forse la bevanda più consumata dagli italiani, sempre molto utile per fornire le energie necessarie per affrontare un nuovo giorno. Il caffè di qualità non è solo quello fatto in casa, anche in un bar è possibile consumare caffè di ottima fattura, a tal proposito, è possibile ottenere macchina caffè per bar in comodato d’uso da diversi operatori del settore, per accaparrarsi una macchina sempre all’avanguardia. Le tipologie di torrefazione dei chicchi di caffè si distinguono in base al metodo utilizzato per la tostatura, che oggi sono essenzialmente due: la tostatura a letto fluido e quella a tamburo rotante.

Tostatura a letto fluido

Nell’industria della produzione di caffè esistono da secoli le tostatrici a letto fluido, brevettate da Mike Sivetz nel 1976. Queste strutture sono costituite da un grande cilindro molto alto che consente all’aria di fluire all’interno, il calore viene generato dal processo di convenzione termica. Nella torrefazione a letto fluido i chicchi di caffè vengono riscaldati indirettamente dall’aria calda, si parla di getti d’aria dalle temperature altissime, fino ai 400 gradi. Con le tostatrici a letto fluido è possibile tostare più velocemente senza bruciare il chicco dall’esterno, infatti i chicchi di caffè all’interno del cilindro non vengono mai a contatto con la fiamma, assicurando un riscaldamento piuttosto omogeneo.

Tostatura a tamburo rotante

La tostatura a tamburo rotante è una tecnica più antica, utilizzata nella produzione artigianale e dal funzionamento piuttosto elementare. La struttura è costituita da un tamburo cilindrico rotante ed il calore viene generato direttamente sotto il tamburo oppure, in alcune strutture, attraverso un condotto. In una macchina di questo tipo, i chicchi vengono trasportati dalla bocca di ingresso a quella di uscita attraverso un cilindro, e assorbono calore per circa un 25% tramite conduzione, ovvero dal contatto diretto con il caldo, e per il restante 75% da convenzione termica, cioè attraverso l’aria che scorre nel tamburo. Le misurazioni della temperatura vengono effettuate tipicamente tramite due indicatori: uno che misura la temperatura effettiva della fiamma e l’altro che misura la temperatura proprio del chicco all’interno del tamburo. Le temperature in questione si aggirano normalmente tra i 195 ed i 230 gradi ed il tempo di tostatura è di 15 o 20 minuti.

Differenze

Oltre alla già evidenziata differenza circa la diffusione del calore (calore conduttivo nelle tostatrici a tamburo e calore convettivo nelle tostatrici a letto fluido), esiste una differenza di movimento del chicco di caffè: le tostatrici a tamburo, infatti, mescolano il cereale tramite rotazione, mentre quelle a letto fluido lasciano che sia l’aria calda a muovere i cereali. Un’ultima importante considerazione sulla convenienza circa l’uno o l’altro modello riguarda costi e la manutenzione. Le tostatrici a tamburo, a causa del tamburo di grandi dimensioni e del metodo di riscaldamento del corpo in rotazione, sono spesso soggette a manutenzioni, dal canto loro, le tostatrici a letto fluido sono più semplici per pulizia e manutenzione.

 

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