Rubrica “I problemi seri di Nicosia”: L’istituto della cittadinanza onoraria. L’opinione dell’avv. Salvatore Timpanaro

Timpanaro Muratore
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Si sa Nicosia è una città come tante nelle aree interne a cui non mancano i problemi seri. Dopo l’annoso problema della rotonda di contrada Crociate che per alcuni giorni ha ammorbato il dibattito sui social con toni molte volte sopra le righe, l’argomento principe in questi giorni è la cittadinanza onoraria conferita al vescovo Salvatore Muratore.

La nostra testata da sempre è stata attenta ad ogni evento presente nella comunità nicosiana ed ha dato la notizia, così come altre pubblicate in questi anni. Non pensavamo certamente che questa notizia sollevasse le critiche di una piccola frangia di cittadini. Invece, è nato l’ennesimo vespaio una serie di dibattiti su testate e social tali da far sollevare indignazioni (poche) e difese ad oltranza.

Comprendiamo che Nicosia non abbia problemi legati alla chiusura dei negozi, alla crisi legata all’agricoltura e all’allevamento. Crisi legate allo spopolamento, sanità, viabilità e sia un’isola felice a cui dedicare il proprio tempo occupandosi di rotonde e cittadinanze onorarie veri e propri drammi del nostro tempo.

Abbiamo voluto condividere l’opinione sul web dell’avvocato Salvatore Timpanaro che sposa in pieno la decisione di conferire la cittadinanza onoraria a monsignor Muratore e ne spiega le ragioni. Una decisione indolore che non lede diritti e non fa del male a nessuno, ma che invece consegna ad una personalità che ha vissuto per 13 anni in pieno tutte le problematiche legate al nostro territorio. Solo la storia ci dirà se ha ben operato, se ha fatto bene o ha fatto male.

Consapevoli che questo nostra pubblicazione provocherà gli strali di qualche cervello benpensante nel frattempo pubblichiamo l’opinione dell’avvocato Timpanaro.

Avv. Salvatore Timpanaro: “Pienamente condivisibile il conferimento della cittadinanza onoraria a S.E. il vescovo mons. Salvatore Muratore”

E’ pienamente condivisibile ed, anzi, commendevole, a mio avviso, la deliberazione del Consiglio Comunale di Nicosia dell’11 maggio scorso, con la quale è stata conferita la cittadinanza onoraria di Nicosia a S.E. il Vescovo Mons. Salvatore Muratore, in occasione della Sua rinuncia alla guida della Diocesi per raggiunti limiti di età.

Il prestigioso conferimento della cittadinanza onoraria al Presule, deliberato dal consiglio comunale  all’unanimità dei consensi, è – a mio avviso – giuridicamente ineccepibile nella forma e condivisibile nel merito.

Il Vescovo Muratore, infatti, oltre ad aver trasmesso alla comunità nicosiana i valori della fede cristiana ha, per quel che qui più rileva, ALTISSIMI MERITI CIVICI, per le sue iniziative sociali e per le azioni di alto valore  a vantaggio della Città e dell’intero territorio diocesano.

Egli si è strenuamente battuto IN DIFESA DELL’OSPEDALE DI NICOSIA, per il mantenimento e in difesa del TRIBUNALE, DEL CARCERE, di altri uffici e presidi territoriali, per la disastrata VIABILITA’ LOCALE.

A Lui si deve indubbiamente il MANTENIMENTO DELLA DIOCESI DI NICOSIA, anch’essa in un recente passato a rischio di soppressione. I Suoi accorati appelli in difesa della Diocesi sono stati condivisi e fatti propri dalla Conferenza Episcopale Siciliana. Già solo questo giustificherebbe il conferimento della cittadinanza.

Il Vescovo emerito ha istituto, recependo il motu proprio del Pontefice, il TRIBUNALE ECCLESIASTICO DIOCESANO, così avvicinando ai cittadini la giustizia ecclesiastica, ora gratuita e una volta lontana e costosa avanti il Tribunale Ecclesiastico Siculo Regionale di Palermo. Non tutte le Diocesi sono riuscite a creare una simile istituzione o si sono accontentate di Tribunali interdiocesani.

S.E. Muratore interpretò la DIFESA DEL TRIBUNALE come un ATTO DI CARITA’ CIVICA, cioè di caritas in senso etimologico e letterale, ovvero di amore verso la civitas.

Ricordo commosso la sua visita in segno di solidarietà agli avvocati incatenati per protesta avanti il Palazzo di Giustizia; la “protesta dei tetti” che ebbe risalto a livello nazionale con il Parroco della Cattedrale salito sul tetto su sua indicazione. Grazie a Lui una delegazione, da me capeggiata, incontrò presso il palazzo vescovile di Acireale la ministra della giustizia Anna Maria Cancellieri.

Trovo, pertanto, ingenerose, gratuite e sinanche irriguardose le critiche sollevale su una testata provinciale da un isolato e minuscolo gruppuscolo in contrasto con il generale sentimento di gratitudine e di condivisione che anima trasversalmente la popolazione di Nicosia grata al suo Vescovo non solo per la Sua azione pastorale, ma anche per la Sua autorevolissima difesa di un territorio flagellato dallo spopolamento, dalla soppressione di uffici e servizi pubblici e da una ingravescente crisi economica.

Del resto rientra nella prassi costante il conferimento della cittadinanza onoraria al Vescovo emerito al termine del suo ministero. Così recentissimamente, a titolo esemplificativo, è stata conferita nel 2020 la cittadinanza onoraria di Siracusa all’Arcivescovo Salvatore Pappalardo, la cittadinanza onoraria di agrigentina al Vescovo Ignazio Zambito (2017), al Vescovo Mons. Paolo Urso quella di Ragusa.

Meritato e giustissimo il conferimento dell’onorificenza a Mons. Salvatore Muratore con la quale il Consiglio Comunale ha genuinamente interpretato unanimi sentimenti di stima, riconoscenza e gratitudine dell’intera cittadinanza.

 

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