“5 giorni di turnazione o proteste”: l’ultimatum del MDT alla Protezione Civile regionale per l’emergenza idrica

Lago Ancipa quasi asciutto
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Il Movimento per la Difesa dei Territori (MDT) ha lanciato l’allarme sulla grave situazione idrica nella provincia di Enna e in particolar modo a Nicosia. In una lettera indirizzata a varie autorità, tra cui a Salvo Cocina, direttore del Dipartimento Regionale di Protezione Civile ea i sindaci locali, il MDT ha evidenziato le sfide critiche affrontate dai residenti a causa dei prolungati periodi di razionamento idrico.

La situazione è diventata particolarmente acuta dal 14 settembre, quando sono state implementate ulteriori riduzioni nell’erogazione idrica dall’invaso Ancipa. Ciò ha portato a un’estensione delle turnazioni del servizio idrico da 4 a 7 giorni nei comuni di Nicosia, Troina e Gagliano. Analogamente, i comuni di Enna e Valguarnera sono ora soggetti a turnazioni di 6 giorni.

Secondo il MDT, la provincia di Enna è storicamente mal equipaggiata per gestire carenze idriche così prolungate. Molte famiglie non dispongono di una capacità di stoccaggio dell’acqua sufficiente per resistere a questi periodi prolungati senza nuove forniture. Le famiglie di quattro o più membri, così come quelle con persone disabili o malate che richiedono ulteriore acqua, stanno affrontando situazioni drammatiche. La maggior parte delle abitazioni dispone al massimo di un serbatoio da 1000 litri, che è tristemente inadeguato per una turnazione di 6 o 7 giorni.

Anche le imprese locali, già in difficoltà per le carenze infrastrutturali, stanno subendo il peso di questa crisi. Molte non possono operare per più di qualche giorno senza acqua, portando a significative perdite finanziarie e al rischio di chiusura.

Il MDT ha lavorato attivamente per fornire indicazioni sull’ottimizzazione del consumo idrico. Mentre inizialmente, con turnazioni di 4 giorni, la maggior parte dei residenti riusciva a far fronte alla situazione con qualche disagio, le attuali turnazioni di 7 giorni hanno spinto molti al limite.

Nella loro analisi, il MDT ha esaminato i tipici modelli di consumo idrico domestico. Hanno scoperto che anche con un uso drasticamente ridotto – incluse docce fredde di un minuto a giorni alterni, bucato e lavaggio piatti solo ogni quattro giorni, e minimizzando lo scarico del WC – una famiglia di quattro persone avrebbe comunque bisogno di circa 1.246 litri d’acqua a settimana. Questo supera la tipica capacità di stoccaggio di 1000 litri della maggior parte delle famiglie.

L’associazione sottolinea che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che siano necessari da 50 a 100 litri d’acqua al giorno per persona per soddisfare i criteri minimi di salute. L’attuale schema di razionamento non raggiunge nemmeno questo minimo assoluto.

Alla luce di questi risultati, il MDT chiede alle autorità di garantire che le turnazioni nell’erogazione dell’acqua non superino i 5 giorni. Sostengono che l’attuale allocazione di 280 litri al secondo dall’invaso Ancipa dovrebbe essere ridistribuita per evitare condizioni estreme come le turnazioni di 7 giorni. Se necessario, suggeriscono di aumentare leggermente il deflusso (di 15-20 l/s) a costo di esaurire il bacino qualche giorno prima.

Il MDT evidenzia anche la necessità di affrontare le perdite d’acqua nel sistema di distribuzione, che ammonterebbero a oltre il 50% del consumo. Esortano le autorità a dare priorità alla riparazione delle perdite nell’infrastruttura gestita da Siciliacque, l’operatore dell’invaso e delle condotte.

In un’escalation della protesta, il MDT ha lanciato una minaccia provocatoria: se non si tornerà alla turnazione richiesta, suggeriscono ai cittadini di Nicosia di eliminare quella che sembra essere la maggiore fonte di consumi, l’utilizzo del WC, “disfacendosi dei loro bisogni così come si faceva nel medioevo“. Questa dichiarazione sottolinea la gravità della situazione e l’esasperazione dei residenti di fronte alle severe restrizioni idriche.

Mentre la situazione diventa sempre più disperata, l’appello del MDT sottolinea l’urgente necessità di una distribuzione equa dell’acqua e di miglioramenti infrastrutturali per affrontare questa crisi che colpisce la vita quotidiana di migliaia di persone nella provincia di Enna. La minaccia di ricorrere a misure estreme evidenzia la frustrazione crescente e la necessità di un’azione immediata da parte delle autorità competenti.


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